Un libro per la testa 2007
ECCO LA CLASSIFICA DEI LIBRI che sono stati oggetto di confronto e discussione per ragazzi, genitori e insegnanti coinvolti in questa XVI rassegna di un libro per la testa - 2007
Il sentiero dei nidi di ragno - voti 636
Il trillo del diavolo - voti 686
Johnny il seminatore - voti 881
Cuore di fuoco - voti 988
Il mondo nei tuoi occhi - voti 1.040
Il bambino col pigiama a righe - voti 1.270
Risulta pertanto vincitore della XVI edizione del concorso “Un libro per la testa” il libro:
IL BAMBINO COL PIGIAMA A RIGHE
questa la motivazione:
Bruno è un bambino di 9 anni che, a causa della nomina del padre a comandante del campo di sterminio di Auschwitz, deve trasferirsi da Berlino nella nuova casa. Non si rende conto di trovarsi in un lager, ma capisce che la situazione che lo circonda è anomala. Conosce un bambino vestito con un pigiama a righe che vive oltre la rete, confine fisico ma anche simbolico che divide i due mondi. La loro amicizia è una piccola oasi che li aiuterà a vivere uno spicchio d’infanzia perduta fino al tragico epilogo. L’autore affronta l’Olocausto con un linguaggio semplice e scorrevole che rispecchia l’età, l’ingenuità e la non consapevolezza del protagonista. E’ la prima volta che capita di leggere un libro sulla Shoah raccontato dal punto di vista di un bambino tedesco. Il romanzo ci ha mostrato che l’amicizia è un sentimento universale perché unisce persone e culture diverse, come nel caso di Bruno e Schmuel.
Il sentiero dei nidi di ragno - voti 636
Il trillo del diavolo - voti 686
Johnny il seminatore - voti 881
Cuore di fuoco - voti 988
Il mondo nei tuoi occhi - voti 1.040
Il bambino col pigiama a righe - voti 1.270
Risulta pertanto vincitore della XVI edizione del concorso “Un libro per la testa” il libro:
IL BAMBINO COL PIGIAMA A RIGHE
questa la motivazione:
Bruno è un bambino di 9 anni che, a causa della nomina del padre a comandante del campo di sterminio di Auschwitz, deve trasferirsi da Berlino nella nuova casa. Non si rende conto di trovarsi in un lager, ma capisce che la situazione che lo circonda è anomala. Conosce un bambino vestito con un pigiama a righe che vive oltre la rete, confine fisico ma anche simbolico che divide i due mondi. La loro amicizia è una piccola oasi che li aiuterà a vivere uno spicchio d’infanzia perduta fino al tragico epilogo. L’autore affronta l’Olocausto con un linguaggio semplice e scorrevole che rispecchia l’età, l’ingenuità e la non consapevolezza del protagonista. E’ la prima volta che capita di leggere un libro sulla Shoah raccontato dal punto di vista di un bambino tedesco. Il romanzo ci ha mostrato che l’amicizia è un sentimento universale perché unisce persone e culture diverse, come nel caso di Bruno e Schmuel.